E ora in Argentina di nuovo parlano di crac per l’ex Curtume CBR, ribattezzata Curtume La Rioja al termine di una lunga (e faticata) operazione di salvataggio. A minare le certezze della conceria, per la quale la scorsa primavera si parlava di una “ripartenza in 120 giorni”, è che a ipotizzare il fallimento è stato il “gobernador” Ricardo Quintela. Perché nei momenti più cupi della crisi, la provincia de La Rioja molto si è spesa (non solo politicamente, ma anche in solido) nel salvataggio dell’azienda.
Ora parlano di crac
Dunque, secondo quanto riporta Fenix 951, Quintela è tornato a includere l’ipotesi di fallimento per l’ex Curtume CBR. Il quadro è semplice: il governatore si aspetta la ripresa delle attività entro la fine di settembre, al massimo entro ottobre. Perché i fondi per pagare gli stipendi, chiosa, non sono illimitati. Dal SECALAR corrono a rassicurare. Il sindacato a sua volta nel momento buio della crisi si è adoperato per favorire l’esproprio della conceria (sotto il controllo di una inadempiente e inaffidabile proprietà brasiliana) e la definizione di un nuovo assetto societario. “Ci sono i prodotti chimici e la pelle grezza – dicono –. Lo stipendio lo paga l’azienda e non più il governo. Non si rischia di chiudere”.
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