La concia vuole ripartire, anche se in piena tempesta Coronavirus. La necessità è reciproca: il Pakistan ha bisogno delle sue concerie per evitare che la crisi si aggravi. A lanciare l’allarme è il presidente di Pakistan Tanners Association (PTA) per l’area settentrionale, Sheikh Fazlur Rehman. Giovedì 2 aprile Fazlur Rehman ha chiesto alle autorità di consentire alle concerie di riprendere la loro attività. I macelli, infatti, accumulano pelli grezze che, in molti casi, già marciscono. E il timore è che questa dinamica porti a nuove emergenze sanitarie.
La concia vuole ripartire
PTA esorta il governo ad adottare le misure necessarie per permettere a concerie e pelletterie di rimettere in funzione le loro macchine. In questo modo le pelli verrebbero lavorate e non marcirebbero. Da un lato ciò aiuterebbe a evitare nuovi rischi sanitari, dall’altro consentirebbe di salvaguardare un materiale prezioso che alimenta “la più importante industria del Paese“, come ha spiegato Fazalur Rehman a thenews.com.
Bollette sospese
Un’altra esortazione è giunta dal presidente nazionale di PTA, Sheikh Afzal Hussain. L’imprenditore ha chiesto a tutte le aziende di forniture elettriche di prorogare le scadenze delle bollette già emesse. L’emergenza sanitaria impedisce alle aziende di lavorare e, quindi, incassare. Per Afzal Hussain la posticipazione dei pagamenti dovrebbe essere di almeno un mese. (art)
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