Pelle italiana in lutto. Sabato 9 Gennaio 2021 è mancato, all’età di 78 anni, Lino Dani, fratello di Giancarlo, colonna e fondatore, insieme ai familiari, dell’omonimo gruppo conciario di Arzignano.
Lino Dani
“Questa è una storia, forse come tante, ma è una nostra grande storia. E nessuno potrà negare alla famiglia e al territorio di esserne orgogliosi”. Con queste parole Giancarlo Dani, CEO del gruppo vicentino, ricorda il fratello Lino, “co-fondatore del gruppo e grande protagonista della concia vicentina. Lino meritava molto di più, sfortunatamente il Parkinson se l’è portato via velocemente. Mio fratello Lino non è conosciuto ai più: è sempre stato schivo, non amava essere esposto, rimaneva sempre dietro alle quinte, a volte persino nell’ombra”.
Un grande lavoratore
“Lino – continua Giancarlo Dani – è stato un grande lavoratore: era sempre lui ad aprire i portoni, assieme all’altra roccia di famiglia, Paolo. Alle 4 o alle 5 del mattino, inverno o estate, erano presenti a lavare le calcine per poi fare partire alle 6 gli operai con la scarnatrice e la spaccatrice”. In famiglia, ricorda Giancarlo Dani, “riferendoci a quando Lino andava a scuola, dicevamo scherzando che un mulo aveva mangiato i suoi libri: non era colto, ma aveva un cuore grande. Ci mancherai moltissimo. Buono tra i buoni, umile tra gli umili, hai sempre donato tutto te stesso senza mai una richiesta, senza mai un lamento, hai veramente dato molto e ne eri orgoglioso. Non ti interessava ricevere o avere, quello che avevi ti bastava e godevi nel sapere che l’azienda andava bene”.
Una storia di famiglia
Dani, è “diventata l’azienda che è” grazie a una progettualità familiare condivisa, “portata avanti da sei fratelli maschi: tutti soci uguali, con stipendi uguali, in qualche periodo anche con stipendi da fame. Ognuno ricopriva un ruolo e tutto era presidiato, non esistevano orari: prima di tutto si doveva completare il lavoro e la conceria veniva prima di tutto”. E Lino ha contribuito a rendere migliore, anno dopo anno, il settore della concia. Lo viveva come fosse l’ultimo dei dipendenti, cercava costantemente con il fratello Paolo di velocizzare, ma anche di alleggerire, le fatiche di un lavoro molto pesante. Sono loro i meritevoli di essere veri Cavalieri del Lavoro, non io” conclude Giancarlo Dani.
La redazione de La Conceria si unisce al cordoglio dei familiari, degli amici e dei colleghi.
Nella foto, da sinistra: Giuseppe, Lino, Giancarlo, Rita e Luigino Dani