Sempre più Zero Impact. Il progetto lanciato dal gruppo conciario vicentino Dani nel 2019 ha raccolto oltre 50 clienti-partner. Si tratta di una pelle conciata senza l’utilizzo di metalli pesanti che garantisce il recupero di una materia prima di scarto di una filiera corta, quella alimentare. E prevede, a conclusione del processo, anche la trasformazione degli scarti di lavorazione.
10 anni di ricerca
Dopo oltre 10 anni di ricerca, Dani ha sviluppato un processo di concia che consente di ottenere il pellame Zero Impact. Secondo gli standard fissati dalla conceria, non può contenere una percentuale superiore allo 0,1% di cromo e metalli pesanti. Questi ultimi, quindi, sono sostituiti da enzimi e polisaccaridi naturali. Le finiture vengono realizzate con altri prodotti a base acquosa. Cambiamenti sono stati inoltre introdotti nelle fasi di depilazione, riconcia e rifinizione.
Sempre più Zero Impact
Grazie a Zero Impact, Dani ha abbassato la quota delle emissioni di CO2 del 5%. Ma non solo. Il progetto fissa l’abbattimento della restante parte grazie a interventi di riforestazione in 4 grandi parchi italiani certificati a livello internazionale da AzzeroCO2. Al momento, come ha spiegato il presidente del gruppo, Giancarlo Dani, a Il Sole 24 Ore, “sono stati piantumati tra i 2.000 e i 3.000 alberi in provincia di Foggia, Nuoro, Alessandria e Rovigo. Queste due attività, sommate, portano le emissioni del processo a zero. Inoltre, la pelle Zero Impact esprime un ridotto consumo di acqua. A oggi, questo nuovo pellame è già stato scelto da oltre 50 clienti-partner, che hanno condiviso gli obiettivi del progetto. Tra loro vi sono grandi aziende dell’arredamento e dell’automotive.
Il commento
“Nell’immaginario collettivo l’industria della conceria viene ritenuta altamente inquinante. Con questa iniziativa abbiamo voluto dimostrare che anche il nostro settore può agire da volàno imboccando la strada della sostenibilità, con un beneficio per l’intero territorio” ha spiegato Dani a Il Sole 24 Ore. “La sfida è uno scatto in avanti in nome della sostenibilità – conclude -. Per questo abbiamo cercato una serie di partner che condividono la nostra visione”.
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