Nei primi 4 mesi del 2019 l’export di materia prima conciaria statunitense è calato del 13,5% in volume e del 23,6% in valore (435,3 milioni di dollari). Scorrendo i dati comunicati da USHSLA, l’associazione dei trader di Washington, si apprende che la performance è negativa per tutte le categorie di prodotto e per quasi tutte le aree geografiche. Le pelli wet blue cedono nel periodo gennaio-aprile complessivamente il 7% del fatturato estero: comprano meno i clienti italiani (-18%), quelli di Cina e Hong Kong (-18%) e Messico (-49%), lasciando un vuoto che non possono colmare gli acquisti in crescita di Vietnam (+55%) e Taiwan (+149%). Unica consolazione è una certa tenuta del prezzo medio (-4%). Peggio ancora va alle pelli salate statunitensi, il cui giro d’affari si contrae del 31% (284,4 milioni). A fine aprile risultano in area negativa tutte le principali destinazioni: Cina e Hong Kong (-37%), Corea del Sud (-19%), Messico (-12%) e Tailandia (-48%).
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