Il colpo del Coronavirus c’è stato, altroché. Ma dal mercato arrivano segnali positivi per l’industria della pelle. “Il rallentamento del settore conciario oggi è stimato tra il 30 e il 50% a livello nazionale – spiega Roberto Lupi, general manager di BCN Concerie –. Le imprese toscane sono allineate con questo trend”. La pandemia non lascia sereno il settore. “C’è tanta preoccupazione – continua l’imprenditore, parlando con la stampa locale –, ma vediamo la possibilità di ripartire e dobbiamo farci trovare pronti”. Già, perché il mercato ha ricominciato a muoversi. A cominciare dall’appuntamento con A New Point of View (22-23 settembre). “Siamo riusciti a promuovere le nostre pelli italiane durante Lineapelle – continua Lupi – che si è svolta con perseveranza a Milano, dando un segnale forte e una iniezione di fiducia a tutta la filiera della moda”.
Dal mercato arrivano segnali positivi
Le conseguenze del Coronavirus si sono già viste, dicevamo: “La botta è arrivata dall’annullamento degli ordini per l’autunno inverno 2020”, ricorda Lupi. La pandemia ha provocato “un crollo del 50% degli ordini” nel momento clou della stagione dei conciatori. Per questo ora è positivo che le griffe siano tornate a farsi vedere. “Le grandi firme hanno ricominciato a muoversi – afferma il manager – e negli ultimi 15-20 giorni hanno fatto visita alle aziende del distretto. Incontri che sono serviti per valutare i nuovi campionari per le prossime collezioni autunno-inverno e questo ci dà grande energia e fiducia”. I segmenti vanno a velocità diverse: certo la scarpa sportiva ha una agilità che la pelletteria di lusso non può permettersi. “La ripartenza della programmazione – conclude – per il prossimo inverno è davvero un buon segnale”.
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