Il governo dello Botswana sta valutando uno studio che attesta la fattibilità di destinare un’area al settore conciario, con la costruzione di concerie e di un impianto centralizzato per il riciclaggio degli scarichi. Lo studio preliminare della Local Enterprise Authority (LEA) ha prima indicato la necessità di sviluppare il settore conciario e individuato poi l’area di Lobatse. L’organismo ha scoperto di non possedere i fondi necessari e ha richiesto al governo circa 245 milioni di euro per il progetto come specificato da Tebogo Matome, funzionario capo dei LEA, il quale spera che le prime pelli possano essere prodotte entro due anni. Dinah Solani, manager della ricerca della LEA, spiega che il mercati di destinazione delle pelli saranno quelli di Sudafrica, Namibia e Cina. Oggi in Botswana è attiva un’unica conceria, alla quale si affiancano artigiani che conciano in proprio pellami per la manifattura di prodotti cerimoniali. (p.t.)
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