La pelle entra nel Green Deal Europeo. Se l’obiettivo comunitario è decarbonizzare entro il 2050 l’area UE, favorendo i modelli economici circolari e quelli che favoriscono i materiali durevoli e riutilizzabili, la pelle già può dire di essere allineata. Dopo aver integrato nel 2019 gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’agenda ONU 2030, il Rapporto di Sostenibilità UNIC – Concerie Italiane si propone come strumento per operatori e stakeholder affinché alla pelle si riconosca lo status di materiale protagonista della rivoluzione green.
La pelle entra nel Green Deal Europeo
Il Report di Sostenibilità è stato presentato il 3 dicembre durante l’Assemblea di UNIC – Concerie Italiane. Il documento, alla 18esima edizione, fotografa la pelle quale materiale biologico, rinnovabile e con origine di recupero. Dal punto di vista della sostenibilità sociale, il report fotografa nel settore una quota del 21,5% di occupazione femminile, nonché un tasso di infortuni stabile su base annua, con un’incidenza del 25% di infortuni in itinere. Mentre l’associazione della concia si spende a favore di iniziative collettive, le performance ambientali dell’industria si confermano, in serie storica, positive. La produzione di rifiuti per metro quadro di pelle finita, ad esempio, è passata dagli 1,75 chili dell’anno precedente agli 1,65 chili rilevati dal report 2020. Il 75,4% di questi scarti, in ogni caso, è destinato al recupero.
Collaborazioni e animal welfare
Il Report di Sostenibilità 2020 racconta anche le iniziative UNIC a favore di strumenti che rendano la filiera tracciabile e sicura. Qualche esempio? Il progetto Traceability of Sustainable Value Chains, sviluppato in collaborazione con UNECE (cooperazione economica ONU) e ITC. Ma anche il progetto DCF Leather, che coinvolge l’ente di certificazione ICEC e alcuni partner internazionali. DCF Leather intende garantire la provenienza delle pelli da fonti non correlate ad aree deforestate: dopo Brasile è in fase di ampliamento ad altre aree di approvvigionamento rilevanti per il settore. Nel 2020 si è intanto conclusa la collaborazione di UNIC con il Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’università degli Studi di Milano. I due partner hanno mappato le normative a proposito del welfare animale nei principali mercati di approvvigionamento dell’industria conciaria italiana. In questo modo se ne sono descritte le caratteristiche nell’ambito dell’allevamento, dicevamo, del trasporto e del macello.
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