Fase 1, fase 2. Il lockdown finirà e la filiera della moda riparte alla ricerca di nuovi equilibri. Ma Paolo Rosati, della Conceria F.lli Rosati, si pone una domanda cui ancora oggi è difficile rispondere. Qual è il segno che il Coronavirus lascerà nella psicologia di massa? “La gente ha paura – osserva –. Ha paura di vivere, di incontrarsi”. Come, dunque, torneremo alla normalità, “a uscire e viaggiare, ad entrare in un negozio?”.
Come Cambieremo
Per il mese di aprile La Conceria ha deciso di raccontare un periodo speciale, come quello della pandemia da Covid-19 e del lockdown, con un numero speciale. Quando sugli equilibri che raggiungerà il mondo una volta superata l’emergenza ci si deve ancora fermare al campo delle ipotesi, abbiamo deciso di interrogare i protagonisti del fashion business per scoprire la loro visione. Al dibattito partecipano conciatori, calzaturieri, pellettieri, analisti, designer e studiosi.
Le domande della Conceria F.lli Rosati
La filiera della pelle si trova in un angolo, per così dire. Perché “riforniamo la moda – continua Rosati –. Facciamo un lavoro voluttuario, non di prima necessità”. È ancora più complesso capire quali saranno i riflessi nel micro-cosmo del fashion. L’imprenditore toscano non cerca fughe in avanti. Vuole prima capire: “Per ora sono spettatore di quello che sta succedendo”. Difficile anche solo ipotizzare, quindi, come torneremo alla normalità.
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