Nello stato di New York avanza il “Consumer protection and automotive transparency act”. La norma (la prima del suo genere) che impone nel mercato delle quattro ruote una comunicazione obbligatoria e trasparente dei materiali utilizzati. In questo contesto si inserisce anche l’esigenza di definire “pelle” solo i materiali derivanti dalla lavorazione delle spoglie animali e che ne conservano la struttura fibrosa. Ma l’obiettivo più ampio è scatenare un effetto domino che superi i confini della Grande Mela e penetri nei codici dei 50 stati della Federazione fino a Washington. Per questo UNIC – Concerie Italiane ha partecipato insieme a Cotance e ICT il 10 dicembre a un meeting con circa 60 legislatori statunitensi. L’occasione per comprendere meglio il mondo dei materiali e condividere l’esperienza dei Paesi comunitari che una disciplina su etichettatura e terminologia della pelle ce l’hanno già.
L’effetto domino
Il Transparency Act newyorchese, come tutte le norme di questo genere, si pone a tutela dei consumatori. Certe etichette, come “vegan leather” (la più in voga attualmente), sono una sfida al cittadino, indotto a credere di comprare un prodotto almeno pari alla pelle dal punto di vista della qualità e delle prestazioni. E per questo raggirato. Perché i limiti del materiale alternativo (nella maggior parte dei casi totalmente o prevalentemente sintetico) emergeranno inevitabilmente durante l’utilizzo. Altroché pelle.
La partecipazione di UNIC
Al meeting online del 10 dicembre, dicevamo, hanno partecipato ICT (associazione mondiale della concia che sostiene fattivamente i promotori del Transparency Act) e Cotance, la sigla che rappresenta le istanze della pelle a Bruxelles. UNIC ha colto l’occasione per raccontare l’iter che ha portato nell’autunno del 2020 all’entrata in applicazione in Italia del decreto legislativo 68 del 2020 (cosiddetto Decreto Pelle). La legge, cioè, tanto attesa e per la quale UNIC ha tanto lavorato, che disciplina la terminologia commerciale in Italia.
Il commento dagli States
“La proposta di regolamento è attualmente all’esame del Comitato per la Protezione dei Consumatori di New York, in attesa di un dibattito pubblico che inizierà a gennaio durante la prossima sessione legislativa del 2025 – commenta Denny Salas, senior vice-president di Gotham Government Relations –. La chiave del suo successo è il numero di legislatori che la sostengono. L’incontro online ha avuto un grande successo nel definire l’importanza di questo tipo di regolamento e, dopo la sua conclusione, molti dei legislatori newyorkesi presenti hanno espresso apprezzamento per le informazioni e hanno promesso di contribuire a sostenerlo e a farlo diventare legge”.
Leggi anche: