Si chiude in crescita l’anno di ICEC (che vuole crescere ancora)

Si chiude in crescita l’anno di ICEC (che vuole crescere ancora)

L’anno sociale 23/24 di ICEC chiude in crescita. Dal giugno 2023 a maggio 2024 il numero delle aziende certificate è aumentato del 15% su base annua, mentre quello delle certificazioni emesse del 20%. Su queste premesse l’ente di certificazione di riferimento dell’area pelle, che si è riunito a Milano il 13 giugno per il consiglio direttivo e l’assemblea (in foto), traccia il piano di crescita per il prossimo anno. Nel mirino l’aggiornamento degli schemi alla luce dei nuovi regolamenti europei e lo sviluppo internazionale.

 

 

ICEC chiude in crescita

ICEC, dunque, affronta il nuovo anno forte di 700 certificazioni circa e una rete di clienti concentrata in Italia, ma estesa anche a 8 Paesi esteri (tra cui Spagna, Francia e Germania). “Siamo al servizio della filiera internazionale della pelle – è il commento di Sabrina Frontini, direttore di ICEC –. La crescita dello scorso anno è stata sostenuta dalla crescita del team. Ora guardiamo a una maggiore ramificazione di ispettori in esclusiva in Italia e all’estero”. I servizi di certificazione di ICEC riguardano ambiente, salute e sicurezza, responsabilità sociale, tracciabilità, made in, prodotto, qualità, chimica. Ci sono novità in cantiere, come per il database macelli, la biodegradabilità delle pelli, la nuova norma UNI 11416 per i terzisti conciari. In un orizzonte di attività che mantiene un focus particolare su animal welfare e tracciabilità, soprattutto in vista dell’entrata in vigore del regolamento EUDR (anti-deforestazione) per le bovine. “Stiamo aggiornando lo schema – conclude Frontini – per aiutare le aziende a realizzare la propria due diligence”.

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