Solofra e il Sarno: “Tutte le concerie sono censite e controllate”

Solofra e il Sarno: “Tutte le concerie sono censite e controllate”

[in collaborazione con orticalab.it]
Torna di attualità l’inquinamento del fiume Sarno, in Irpinia. Casus belli, l’imminente passaggio della gestione del depuratore di Costa (frazione di Mercato San Severino) a Gori SpA, che già gestisce il servizio idrico del comune salernitano. A riportare ed analizzare la polemica è il portale Orticalab.

La polemica

A innescare la polemica, Giovanni Romano (ex sindaco di Mercato San Severino) che punta il dito contro non meglio precisati “scarichi industriali abusivi provenienti dalle concerie”, a suo dire “uno dei principali motivi dell’inquinamento del fiume Sarno”. I dati di Arcadis (agenzia pubblica regionale competente in materia) spiegano, però, che la qualità dell’acqua della Solofrana e del Sarno peggiora progressivamente man mano che ci si allontana da Solofra presentando inquinamento di tipo organico e non chimico. Questo perché, si legge sul portale irpino, “alla tracciabilità degli scarichi nel collettore fluviale messo in piedi negli anni all’interno del polo della concia non corrisponderebbe una altrettanto meticoloso controllo degli scarichi nel resto del tracciato che porta il fiume Sarno a sfociare nel Golfo di Napoli”.

La risposta

“Tutti gli opifici del distretto conciario sono censiti e controllati. Da Montoro in giù è il far west. Questa è la vera emergenza. A sostenerlo è il sindaco di Solofra, Michele Vignola. Il quale è, da alcune settimane, presidente del distretto Irpinia-Sannio dell’Ente idrico della Campania. Vignola non usa mezze parole per rispondere alle accuse mosse all’indirizzo del distretto conciario irpino da parte di Giovanni Romano. “Tutti i dati ci dicono che l’inquinamento del Sarno aumenta man mano che ci si allontana da Solofra. Perché tutti gli opifici del distretto solofrano sono censiti e controllati. Perché è ormai acclarato che il ciclo produttivo delle nostre aziende è assolutamente sostenibile. Mentre poco o nulla si sa di quello che avviene da Solofra in poi. Nel senso che non sappiamo quali e quante aziende si servono del sistema depurativo lungo quei territori, né dove e cosa sversano. Rispetto al sistema fognario di collettamento e di depurazione a Solofra tutto è tracciato. Da Solofra in giù è il far west”.

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