Sul primo trimestre della pelle le conseguenze della terza ondata

Sul primo trimestre della pelle le conseguenze della terza ondata

Quando le ferite della prima e seconda ondata erano ancora fresche, sulla pelle si sono abbattute le conseguenze della terza. Il periodo gennaio-marzo, così, è stato “diffusamente negativo per gli indici medi di fatturato delle concerie, con cali spesso persistentemente a doppia cifra”, si legge nella nota congiunturale del Servizio Economico di Lineapelle. Il destino, va da sé, è condiviso dai bottali italiani e internazionali e dalle filiere manifatturiere collegate. Nel contesto, però, emergono anche alcuni elementi positivi.

Le conseguenze della terza ondata

Come già segnalato, con allarme, da UNIC – Concerie Italiane, nel primo trimestre 2021 si è notato un trend “fortemente e diffusamente crescente sul fronte dei prezzi della pelli grezze e semilavorate: le pochissime eccezioni non vanno comunque oltre una mera stabilità”. In Italia, intanto, l’andamento delle pelli finite si attesta in area negativa. Le bovine medio-grandi segnano su base annua il -8%, le bovine piccole il -7% e le ovicaprine il -20%. Il trend negativo coinvolge il Vecchio Continente: la Germania perde il -10,5% medio sulle bovine, la Spagna il -18% sulle ovicaprine e la Francia perde il -18,3% medio su tutte le tipologie. Ci sono alcuni segnali di vitalità, dicevamo: così le bovine medio-grandi tedesche registrano il +2% rispetto al quarto trimestre del 2020, mentre a livello globale si segnalano le performance positive di Brasile e Messico.

 

 

L’andamento degli altri settori

La nota economica di Lineapelle (che si può consultare qui) delinea il quadro delle destinazioni d’uso della pelle. Un quadro in chiaroscuro, purtroppo. Allo stesso modo è complessa la congiuntura per gli accessori e i componenti. “Le pesanti perdite interessano tutti i produttori UE (-16%) – si legge –. Stentata la risalita delle minuterie metalliche, affossate da Francia e Italia. Negativo ma con perdite in attenuazione il trend degli altri accessori”. In maniera simile faticano i produttori di tessuti e materiali sintetici: la performance media europea è del -9%.

Leggi anche:

CONTENUTI PREMIUM

Scegli uno dei nostri piani di abbonamento

Vuoi ricevere la nostra newsletter?
iscriviti adesso
×