Storia, cultura e impegno civico si intrecceranno sabato a Torino nel corso dell’incontro “Scoprendo Borgo Dora” organizzato da ASCOT, l’associazione nata nell’aprile scorso che raggruppa gli allievi della scuola conciaria del capoluogo piemontese, con il patrocinio del Comune. Nello storico quartiere all’ombra della Mole, a due passi dal centro storico, si intrecciano le origini della concia italiana, i percorsi formativi e di vita di molti conciatori italiani e le sorti di un sito storico per questo settore. A Borgo Dora, precisamente al civico 7 di Corso Ciriè, trovava infatti sede la scuola “Giacinto Baldracco”, il primo istituto scolastico italiano per l’insegnamento della chimica conciaria. Ospitata in un edificio liberty di proprietà del Comune, la scuola ha cessato la sua attività nel 2013. Il primo novembre 2015, poi, l’edificio è stato occupato da alcuni esponenti del centro sociale Askatasuna, che al suo interno hanno ospitato oltre 120 famiglie sfrattate da altri alloggi. “La notizia ci ha gettati nel panico – spiega il presidente di Ascot, Fabrizio Ortolani -. Capisco il fine dell’occupazione, a maggior ragione se l’alternativa fosse stata abbandonare a se stesso l’edificio, però si tratta di un istituto storico, dove si sono formati molti conciatori ora attivi o che hanno fatto parte nel mondo conciario italiano e internazionale, quindi non possiamo non essere preoccupati per le sorti dello stabile”. Oggi i soci di ASCOT chiedono da un lato di poter quantomeno entrare all’interno dell’edificio per conoscere lo stato di conservazione degli archivi e della strumentazione, e dall’altro di ridare dignità a un intero quartiere. Del resto proprio a Borgo Doria sono state scritte pagine importanti della storia conciaria italiana, basti pensare che a poche decine di metri dall’istituto “Baldracco” sorgeva la conceria Durio, aperta dall’imprenditore Giuseppe Durio negli anni Settanta dell’Ottocento, che contribuì alla trasformazione dell’area in distretto industriale e all’interno della quale sarebbe stato inventato il bottale. Oggi l’azienda è divenuta la biblioteca “Italo Calvino” e proprio al suo interno, dalle 9 alle 13, si svolgerà l’incontro promosso dagli ex studenti e professori del “Baldracco” che presenteranno la propria associazione alla cittadinanza. “Il nostro scopo – riprende Ortolani – è quello di divulgare la cultura dell’attività conciaria, conosciuta quasi solo dagli addetti ai lavori, e parallelamente di curare le sorti di quella che era la più importante scuola di chimica d’Italia, l’unica in cui si potevano diplomare i periti conciari”. (art) (in foto, lo stabile dell’Istituto Baldracco come appare su Google Maps)
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