La crisi della concia e della relativa filiera della pelle approda sui tavoli della Regione Toscana. Ieri, 2 maggio 2024, come riporta il quotidiano La Nazione “i rappresentanti del settore conciario” e della filiera hanno avuto l’occasione di sottolineare l’attuale criticità congiunturale e di proporre alcune soluzioni temporanee.
La crisi della concia approda in Regione
Il tavolo di confronto si è svolto nel contesto della Commissione Sviluppo Economico e Rurale del Consiglio Regionale toscano. “Dall’audizione – spiegano il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Diego Petrucci, e il vicecapogruppo FdI in Consiglio Regionale, Vittorio Fantozzi – sono emersi due dati positivi”. Primo: “Sono intervenuti i rappresentanti di ogni ambito coinvolto nel comparto”. Tra cui UNIC – Concerie Italiane, Associazione Conciatori Santa Croce sull’Arno, Consorzio Conciatori di Ponte a Egola, Assa e Confindustria toscana. Secondo: “Tutti hanno chiesto un intervento ponte per il settore fino al 2025, quando si presume che la crisi inizierà a farsi sentire meno”.
Documento di sintesi
“Nei prossimi giorni – si legge in una nota congiunta firmata da Associazione Conciatori e Consorzio Conciatori – verrà formalizzato un documento di sintesi con le istanze del settore conciario, che sarà sottoposto dalla Commissione al Consiglio Regionale della Toscana. A seguito del confronto è stato proposto di attivare un tavolo di lavoro che seguirà l’andamento del comparto con l’obiettivo di ottenere diversi interventi”. Per esempio: “La rinegoziazione dei finanziamenti in essere e l’accesso al credito facilitato. Le misure richieste mirano a consentire la migliore gestione delle attuali criticità del mercato a vantaggio di produzione e occupazione in vista della ripartenza del comparto attesa entro la fine dell’anno.
Strumenti concreti
“Siamo soddisfatti del confronto – dicono i rappresentanti del comparto conciario – che si inserisce in un momento di particolare complessità del mercato. Ci auguriamo che l’interesse manifestato da parte delle istituzioni si traduca quanto prima in strumenti concreti a supporto dell’intera filiera della moda toscana”. Una filiera “che proprio nel settore conciario trova una delle sue industrie più significative in termini di produzione, indotto e posti di lavoro. Stiamo già lavorando per definire la migliore sintesi delle misure più urgenti per gestire l’attuale complessità congiunturale”.
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