“Caro Donald Trump, evita di tassare l’import di pelletteria cinese”: firmato Tapestry e USHSLA. L’associazione dei trader di materia prima conciaria ha sottoscritto la richiesta del gruppo statunitense della moda all’USTR, rappresentante per il Commercio degli Stati Uniti d’America, nonché membro dell’ufficio esecutivo del Presidente. Le due sigle si appellano all’amministrazione affinché risparmi borse e accessori da viaggio in pelle derivata dalla filiera USA dall’ipotesi di dazio al 25%.
Il commento di Sothmann
Dopo aver incassato il successo sul fronte europeo, Stephen Sothmann, presidente di USHSLA e futuro numero uno di LHCA, spera di correggere la rotta anche nelle relazioni con la Cina. “Il nuovo dazio sarebbe la terza imposta sui pellami statunitensi – è il commento affidato a una nota –, dopo quella al momento della macellazione e quella tra il 5 e il 10% alla dogana cinese”. Il senso della richiesta, in estrema sintesi, è chiarire all’amministrazione Trump che un dazio all’import di pelletteria cinese non è solo uno sgambetto a Pechino, ma anche un autogol: “L’import dalla Cina è strettamente collegato alle nostre attività – conclude Sothmann –, i materiali statunitensi sono un input chiave per la filiera della pelle cinese”.