Ci risiamo: a breve distanza dalla risposta al Guardian, Kerry Senior (direttore di UK Leather) si trova a dover rispondere ad un altro media generalista britannico. Questa volta tocca a BBC, che lo scorso 10 settembre ha pubblicato un pezzo sui materiali alternativi per la moda dal titolo “I tessuti bizzarri su cui scommette il fashion”.
Che cosa c’è che non va
Dalle colonne digitali di ILM, il direttore dell’associazione che rappresenta la concia del Regno Unito si sente in dovere di fare il contrappunto su “un certo numero di inesattezze scritte a proposito della pelle”. Quali? Ad esempio, la solita ambiguità sulla relazione con l’industria della carne: “I bovini non sono allevati per la manifattura della pelle – scrive –. Al contrario, la concia utilizza un sottoprodotto che, altrimenti, sarebbe semplicemente dismesso come rifiuto”. Ma Kerry Senior deve anche chiarire altri punti: “I materiali green non sono disponibili nei volumi necessari, quindi rimane come alternativa alla pelle l’inquinante sintetico derivato dal petrolio”.
Per chiarezza di tutti
Dal momento che sulla natura della pelle, sulla sua circolarità e sulle dinamiche del processo conciario di confusione se ne fa tanta, gli austriaci di Boxmark Leather intervengono nel dibattito con un video esplicativo. Nello slang dei social si definirebbe “uno spiegone”. La piattaforma di pubblicazione, YouTube, è di quelle più accessibili in assoluto: speriamo raggiunga un grande numero di persone.