Prima di tutto: sono “sono tante, dalle condizioni del contesto socioeconomico generale a quelle tecnologiche e normative”. Secondo, vanno prese di petto, perché “se non riuscissimo a fronteggiarle e ad adeguarci, ci troveremmo in una condizione di svantaggio competitivo”. Quindi: “Ciò non deve assolutamente accadere e sono sicuro non accadrà”. Con queste parole, il presidente Fabrizio Nuti ha aperto i lavori dell’Assemblea Annuale di UNIC – Concerie Italiane, svolta oggi a Pozzuoli, nel contesto della Stazione Sperimentale Pelli. Evento i cui contenuti si sono basati sull’analisi e l’approfondimento delle sfide innovative (che “sono tante”, per l’appunto) della concia italiana.
Le sfide innovative della concia italiana
La prima, che la concia italiana vive day by day, è legata alla criticità congiunturale in atto e ne abbiamo scritto qui. La seconda, come spiega Nuti, è politico-istituzionale e coincide con una profonda preoccupazione. “Sarebbe auspicabile – dice Nuti – che al nostro fianco si schierassero soprattutto le istituzioni, a tutti i livelli, per difendere un settore strategico del made in Italy. In particolare, a Bruxelles le nostre istanze rimangono il più delle volte disattese. È un problema che vivono molti altri settori produttivi. Sembra che l’attuale quadro politico-istituzionale europeo stia sviluppando un’idiosincrasia verso le attività industriali in generale”. Come se queste ultime fossero “ritenute a prescindere dannose per l’ambiente e per questo soggette a limiti e restrizioni impossibili tecnicamente”. Diventa, così, ovvio il rischio di una “conseguente desertificazione del tessuto produttivo, perdita di ricchezza, spostamento della produzione in zone extra-UE dove le tutele ambientali non sono paragonabili”. È ora che questa inerzia venga spezzata, dice Nuti: “Auspichiamo grande attenzione nel valutare le decisioni da prendere in ambito europeo, da parte dei nostri eurodeputati”.
La sfida sostenibile
Per la concia italiana rimane la “sfida essenziale” e, in quanto tale, dovrebbe essere affrontata con l’arma in più della concia italiana. Cioè: il fatto di impegnarsi da decenni sul fronte della “sostenibilità sostanziale”. Poche parole: tanti fatti. Un approccio ben distante da quello, dominante, basato sulla superficialità della “sostenibilità formale”. “Non sono molte le industrie la cui materia prima deriva da uno scarto di un’altra filiera – spiega Nuti -. Nel mondo, si producono ogni anno 8 milioni di tonnellate di pelli derivanti dalla lavorazione della carne che, in mancanza di noi conciatori, dovrebbero essere bruciate o smaltite in discariche. Questo mi sembra rappresenti un bel contributo alla salvaguardia dell’ambiente e dovrebbe garantirci, già da solo, il diritto al bollino verde. Abbiamo messo in campo una filiera di riciclo e riuso dei nostri scarti produttivi che non ha eguali. Li riutilizziamo per l’industria della cosmetica, per quella alimentare, in agricoltura e in edilizia”. Il risultato “è un tasso di circolarità superiore al 99%. E questo processo virtuoso – conclude Nuti – non è iniziato negli ultimi anni, ma decenni or sono, quando nessuno parlava e nemmeno si curava di queste problematiche”. Ecco perché “sulla vera sostenibilità non abbiamo rivali e non temiamo confronti in tutto il mondo”. Una sostenibilità che vive anche di condivisione strategica, dimostrata in questa occasione dalla presenza dell’Assemblea UNIC nella sede di SSIP. “È un riconoscimento al nostro lavoro – commenta il presidente SSIP Graziano Balducci -: l’occasione per rilanciare insieme le attività di studio, ricerca e innovazione”.
Dal presidente ai consiglieri: ecco tutti i nomi
Fabrizio Nuti, presidente UNIC, è affiancato dai vicepresidenti Graziano Balducci (Antiba), Alessandro Iliprandi (Bonaudo), Valter Peretti (Cristina), Rino Mastrotto (Rino Mastrotto Group), Piero Rosati (Incas) e Gianni Russo (Russo di Casandrino). Il Consiglio Generale, invece, è composto da Paolo Balducci (Antiba), Mirko Balsemin (Nice), Marco Blasio (Tris), Barbara Boschetti (Laba), Ezio Castellani (Sciarada), Gianfranco Dalle Mese (Montebello), Giancarlo Dani (Dani), Diodato De Maio (DMD), Luigi De Vita (Deviconcia), Bernardo Finco (Finco 1865), Filippo Francioni (Sanlorenzo), Riccardo Grotto (Sirp), Roberto Lupi (BCN), Felice Maffei (Carisma), Fabrizio Masoni (Masoni), Barbara Mastrotto (Rino Mastrotto Group), Chiara Mastrotto (Gruppo Mastrotto), Michele Matteoli (Cuoificio Otello), Enrica Miramonti (Gaiera), Stefano Peretti (Cristina), Luca Pretto (Pasubio), Paolo Rosati (F.lli Rosati), Valerio Testai (Gruppo Vecchia Toscana), Leonardo Traversi (La Patrie), Giuseppe Volpi (Volpi).
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