La richiesta è semplice e (molto) circostanziata. Si riassume così: inserite la pelle nel ddl made in italy. A lavorare, dallo scorso mese di agosto, perché questo accada è UNIC – Concerie Italiane, che giovedì 2 novembre 2023 ha partecipato all’Audizione informale dalla Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati (si può vedere cliccando qui). Un incontro al quale è stato invitato anche il Distretto Veneto della Pelle.
Inserite la pelle nel ddl made in Italy
Sotto analisi c’era il testo del disegno di legge per la valorizzazione, la promozione e la tutela del made in Italy. Durante l’audizione, Fulvia Bacchi (General Manager di UNIC) e Matteo Macilotti (Direttore del Distretto Veneto) hanno sottolineato quanto e perché la pelle e l’industria conciaria siano strategiche per il made in Italy. “Un’occasione fondamentale – si legge in una nota – per ribadire l’importanza di annoverare la filiera della pelle all’interno di un disegno di legge che mira a valorizzare i prodotti made in Italy”.
Emendare l’articolo 8
La proposta di UNIC e Distretto Veneto punta a far sì che l’articolo 8 del ddl possa essere emendato, “inserendo al suo interno anche il settore della pelle”. Un materiale che, non solo, rappresenta un “consolidato modello di economia circolare”. Ma è anche “un grande prodotto del made in italy e del saper fare italiano”. Senza dimenticare che dalla filiera italiana della pelle “è sorto il più importante network fieristico globale di settore, Lineapelle”. E che, senza la pelle italiana, molti dei prodotti realizzati e venduti nel mondo dalle più grandi griffe non sarebbero possibili.
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