Per la pelle italiana è arrivato il tempo della riapertura. Da lunedì scorso (27 aprile), in virtù della nota congiunta diffusa da MISE, Ministero della Salute e Ministero dei Trasporti (recepita dal Ministero dell’Interno), il settore conciario, poiché “orientato in modo prevalente all’export” ha ottenuto la possibilità di ripartire (previa comunicazione al Prefetto). Dal 4 maggio, invece, la produzione sarà generalmente consentita, senza necessità di ulteriori comunicazioni. Sono decisioni che, nonostante una tempistica tardiva, secondo Gianni Russo (presidente UNIC – Concerie Italiane e della conceria Russo di Casandrino, nella foto) riconoscono al settore conciario italiano una rilevanza strategica a livello nazionale. Un settore che ha “sempre dimostrato in passato, di avere, la capacità di adattarsi velocemente alle nuove condizioni. Siamo flessibili e saremo in grado di risollevarci e di crescere più e meglio di prima”. Per riuscirci, una delle condizioni fondamentali, è la condivisione degli obiettivi. Perché, scrive il presidente UNIC in una lettera indirizzata ai conciatori italiani, “uniti si vince e da soli non si va lontano”.
Orgoglio e leadership internazionale
“Oggi – scrive Gianni Russo – dobbiamo sentirci particolarmente orgogliosi perché al nostro settore è stato riconosciuto un ruolo di rilevanza strategica per l’economia del nostro Paese. Siamo leader internazionali per produzione in valore, rappresentando il 22% del fatturato mondiale, il 65% di quello europeo e siamo a monte di filiere quali quelle della moda, dell’arredo e design, dell’automotive. Esportiamo il 74% di quanto produciamo verso 122 Paesi. I nostri clienti, a loro volta, hanno quote di export che sfiorano il 90%”. Una leadership storica, basata anche su una virtuosa gestione della propria impronta sostenibile.
Uniti si vince
“I provvedimenti sono stati tardivi rispetto alle nostre reali esigenze – continua il presidente UNIC -. Ci siamo mossi sia direttamente, sia attraverso Confindustria Moda per una pressione costante sul Governo. Perché́ ritenevamo che il nostro settore fosse preparato alla riapertura e non potesse permettersi di perdere quote di mercato a favore dei nostri competitor, già̀ in piena attività̀”. Da qui, il richiamo all’unità di filiera: “Uniti si vince e da soli non si va lontano. È questo il concetto con cui ho deciso di dare il pieno supporto all’azione di Confindustria, che ha saputo agire nell’interesse nazionale e non di singoli comparti o territori, con inevitabili sperequazioni, che non avrebbero avuto alcuna oggettiva giustificazione”.
Il momento della maturità
Ora si apre una nuova sfida, quella della “maturità”. “L’impegno che ora tutti dobbiamo assumere– conclude Gianni Russo – è quello di riprendere l’attività̀ produttiva con il rigoroso rispetto del Protocollo definito con i sindacati nazionali di categoria. Dimostrando al Paese che i valori della salute e del lavoro possono e devono convivere nelle nostre imprese”.
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