L’inaugurazione della nuova sede di Montorso Vicentino. L’ottenimento della certificazione Ecopelle, rilasciata da ICEC. “Un tassello fondamentale all’interno della strategia di sviluppo dell’azienda sul quale abbiamo investito e di cui abbiamo affinato il processo produttivo”. Sono parole di Alberto Caneva, AD di Faeda, gruppo conciario veneto che, nonostante una congiuntura a dir poco problematica, procede con decisione lungo il proprio percorso di upgrading.
Upgrading Faeda
Il 2020, inevitabilmente, racconta Caneva “è stato un anno di rallentamento. Le previsioni sono tuttavia ottimistiche: una volta che saremo usciti dal tunnel della pandemia, auspicabilmente nella seconda metà del prossimo anno, ci attendiamo infatti una reazione importante da parte del mercato con una forte spinta che riguarderà la domanda proveniente, in particolare, dai settori pelletteria e calzatura, che hanno maggiormente sofferto nel corso del 2020″.
La certificazione
Nel percorso di crescita di Faeda giocherà un ruolo fondamentale la certificazione Ecopelle, rilasciata da ICEC, l’Istituto di Certificazione della Qualità per l’Industria Conciaria. Faeda è tra i primissimi gruppi conciari in Italia a ottenere un attestato che riguarda “due tipologie di prodotti per pelletteria e calzatura relativamente ai quali copre l’intero processo produttivo – spiega Caneva -. Avevamo già comunque implementato una serie di monitoraggi volti a controllare l’impatto ambientale delle nostre attività anche a prescindere dall’ottenimento della certificazione”. Si tratta di una certificazione strategica, che rappresenta “un valore aggiunto relativo ad una tematica, la sostenibilità, che sta suscitando interesse in varie tipologie di clienti – continua Caneva – a testimonianza di come sia un tema fondamentale per tutti. E lo sarà sempre di più”.
UNI 11427
“La certificazione di prodotto dei cuoi a ridotto impatto ambientale (“ecopelli” o “pelli ecologiche”) si basa sulla norma UNI 11427 – spiega Sabrina Frontini, direttore ICEC -. Permette di comunicare al proprio cliente che sono stati rispettati i requisiti minimi di prodotto. Ma anche i requisiti minimi ambientali del processo produttivo (per qualsiasi tipo di concia) previsti dallo standard per poter chiamare il (vero) cuoio ecologico, ecopelle o con termini simili”. E, conferma, la certificazione ICEC è molto richiesta dai principali player attivi nel campo della moda.
La nuova sede di Faeda
L’inaugurazione della nuova sede si inserisce nel percorso intrapreso dal Gruppo Faeda. E ne rappresenta allo stesso tempo “un punto di arrivo per il percorso fatto in questi anni e un punto di partenza per quello che Faeda vuole diventare in futuro”. La sede produttiva occupa una superficie complessiva di 30.000 metri quadrati,. Sfrutta un impianto fotovoltaico di ultima generazione che genera fino a 140 Kwh garantendo parzialmente l’autosufficienza energetica della stessa. Mentre la parte rimanente del fabbisogno energetico viene garantita da un impianto di cogenerazione. “Osservando dall’esterno l’intero complesso produttivo – spiega Faeda – si possono intuire anche visivamente i diversi step di crescita intrapresa, a testimonianza delle diverse fasi in cui la storia recente di Faeda si è sviluppata. A un’estremità lo stabilimento originario, acquisito nel 2012 e mantenuto volutamente con l’aspetto originario. All’estremità opposta, la grande facciata bianca accompagnata, alle spalle, da una parete verde, come una sorta di giardino verticale”.
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