La conceria Paris si arrende. Lo scorso 20 febbraio i vertici dell’azienda uruguayana hanno comunicati ai rappresentanti sindacali l’impossibilità di proseguire l’attività. La situazione sarebbe “irreversibile”. La chiusura della conceria Paris mette così a rischio il futuro dei suoi circa 250 dipendenti.
Mollati dai cinesi
Come riportano i media locali, nel gennaio 2019 l’azienda (fondata nel 1944) ha fatto richiesta di cassa integrazione per oltre 200 dei suoi dipendenti. La causa principale delle difficoltà economiche sarebbe legata al calo della domanda e alla conseguente incapacità della conceria di fare breccia su nuovi mercati. In particolare, scrive elobservador.com.uy, il problema maggiore deriverebbe dal mancato rinnovo del contratto di fornitura da parte di un cliente austriaco dell’automotive. A quel punto il fatturato dell’aziende avrebbe subito un calo. La conceria si è basata solamente sul semi-lavorato destinato ai clienti cinesi. Che, però, negli ultimi mesi si sono ritrovati a propria volta ad affrontare grossi problemi.
La conceria Paris si arrende
Giovedì i vertici aziendali hanno annunciato che 118 dei dipendenti per cui era stata chiesta la cassa integrazione risultano in esubero. Altri 100 invece dovrebbero continuare a percepire il sostegno al reddito. Restano così ancora al lavoro una trentina di dipendenti. Anche il loro futuro, però, è a serio rischio. (art)
Immagine tratta da curtiembreparis.com
Leggi anche: