Gli USA per le scarpe e la Cina per le pelli. Sono loro che trainano l’export brasiliano. A proposito delle calzature, le paia esportate da gennaio ad agosto 2021 hanno raggiunto il livello del 2019 (ma non il valore: -16,7% causa cambi). Situazione inversa nell’ambito conciario dove, sempre nei primi 8 mesi del 2021, il valore esportato è salito del 13,6% rispetto all’analogo periodo del 2019. I metri quadrati sono diminuiti del 3%.
L’export brasiliano
Per Haroldo Ferreira, presidente esecutivo dell’associazione di categoria Abicalçados, è in atto una ripresa nel mercato internazionale. La guidano gli Stati Uniti, principale destinazione delle calzature brasiliane all’estero. Mentre l’export verso la Francia, terza destinazione, sta diminuendo. I dati elaborati da Abicalçados mostrano che da gennaio ad agosto i calzaturifici verde-oro hanno spedito 75,2 milioni di paia, per un fatturato di 541,34 milioni di dollari. Vuol dire che, rispetto allo stesso periodo di due anni fa, le paia sono scese appena dello 0,2%, mentre nei ricavi il calo raggiunge il 16,7%, motivato dalla variazione del cambio.
E la concia?
Sul fronte delle pelli, i primi otto mesi dell’anno si sono conclusi con un totale con un fatturato estero di 922,1 milioni di dollari. La cifra vale il +13,6% sull’analogo periodo del 2019. A proposito di volumi, sono stai spediti all’estero 119,8 milioni di metri quadrati, -3% sul 2019. A livello di quantità, l’associazione CICB offre il dato espresso in kg, che è inferiore del 13,3% rispetto a quello di due anni fa. In valore la Cina ha incrementato gli acquisti di oltre un terzo rispetto al 2019. Sempre nel periodo gennaio-agosto 2021, la quantità di pelli brasiliane spedite in Italia è inferiore del 6,3% su base annua (e ancor di più sul 2019) mentre a livello di valore si registra un netto incremento del 45,9% sul 2020 ma -5,8% sul 2019. (mv)
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