Un valore quasi archeologico. Nei guanti della rappresentanza olimpionica USA c’è un pezzo di storia di Gloversville, cittadina nello stato di New York, un tempo polo manifatturiero dell’area pelle con vocazione (come suggerisce il nome della località) guantaia. Dopo decenni di concorrenza sul mercato globale, della rete di aziende che costituiva il tessuto produttivo della cittadina è rimasto pochissimo, se non zero. Alle Olimpiadi Invernali di Pyeongchang (Corea del Sud), però, hanno fatto capolino guanti prodotti grazie ai pellami di bisonte lavorati da Sunderland Leather, conceria a gestione familiare del gruppo Colonial Tanning. Ci sono molti sacrifici (investimenti in macchinari e in sostenibilità) e una certa dose di fortuna (l’essersi specializzati in un prodotto di nicchia come il bisonte) nella capacità di sopravvivere dimostrata dal gruppo. La passerella olimpionica dà ora nuova linfa alle attività. Ma il futuro è incerto. Come spiega il titolare Matthew Smrtic a Daily Gazette, dei 34 addetti complessivi “molti sono adulti, diversi sono vicini alla pensione, ma il turnover è lento”. Gli stessi tre figli di Smrtic sono orientati verso altre attività: il più grande ha già scelto un altro percorso, i due più piccoli non si impegnano ancora nella pelle.
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