I trader statunitensi di materia prima conciaria possono dormire sonni tranquilli: la guerra commerciale con la Cina, una volta abbattutasi sull’interscambio dell’area pelle, più che uno tsunami si è rilevata un cavallone. La premessa è che il governo della Repubblica Popolare, in risposta ai nuovi dazi approvati dall’amministrazione Trump a fine estate, ha varato nuove imposte fino al 25% sull’import di beni da Washington. Adesso USHSLA apprende che sulla pelle grezze le imposte sono comprese tra il 5% e il 10%: “l’impatto è dunque minimo – comunica l’associazione dei trader, prossima alla fusione con LIA –, perché molti dei nostri prodotti erano già tassati al 5%, mentre sembra che le pelli di vitello e quelle piccole, per le quali si parlava di un dazio al 25%, se la caveranno con il 10%”. Una tregua, dopo mesi di tensioni.
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