La spirale dei rincari energetici è inesorabile. “Basti pensare che la bolletta di elettricità e gas di Acque del Chiampo (AdC) è passata da 7 milioni di euro all’anno ai 21 milioni attuali”, commentano il presidente di AdC, Renzo Marcigaglia, e il suo vice, Guglielmo Dal Ceredo. Per questo sono in programma adeguamenti tariffari. Il 12 settembre il consiglio di amministrazione del gestore idrico ha incontrato rappresentanze della concia veneta. C’erano imprenditori e associazioni, come il presidente della sezione Concia di Confindustria, Mirko Balsemin, e il presidente di Distretto Veneto della Pelle, Riccardo Boschetti. Il meeting è stata occasione per parlare anche degli investimenti di AdC per le energie rinnovabili e il risparmio energetico, nonché le innovazioni tecnologiche per gli impianti e la situazione dei limiti per gli scarichi industriali.
Gli imminenti adeguamenti tariffari
Inevitabile affrontare il tema del caro energia. “Viviamo un momento di grande difficoltà – continuano Marcigaglia e Dal Ceredo -. Agiamo su tutti i fronti per alleggerire il peso dei rincari sul bilancio, ma sarà inevitabile aumentare le tariffe per la depurazione industriale. Per questo abbiamo voluto incontrare gli imprenditori: AdC e il distretto della concia sono due punti di riferimento fondamentali per il territorio e bisogna lavorare insieme per affrontare la tempesta e uscirne”. I vertici di AdC sanno bene quanto sia impopolare un rincaro. Eppure, si muovono in quella direzione “con la consapevolezza che aumentare le tariffe è una scelta dolorosa e necessaria, per quanto non sia la soluzione al problema: a Roma e a Bruxelles devono intervenire al più presto per calmierare il costo dell’energia ed evitare il collasso del sistema produttivo della vallata”.
In foto (da ufficio stampa) l’incontro del 12 settembre
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