Conciatori e pellettieri dello Zimbabwe uniscono le forze. Due delle più importanti categorie di operatori del settore del Paese hanno deciso di far fronte comune e dar vita a un’associazione (TAFLZ) in cui riunirsi in maniera ufficiale, cosa che non avveniva da anni, e lavorare insieme per risolvere alcuni problemi che colpiscono la filiera, a partire dai costi delle importazioni.
Ri-nasce il TAFLZ
Tanners Footwear Leather Manufacturers of Zimbabwe, abbreviata in TAFLZ, è la nuova sigla che riunisce conciatori e pellettieri, presieduti ora da Arnold Britten, il quale ha già annunciato alcuni fronti su cui sarà impegnato per avviare dialoghi con il governo. “Circa un mese fa abbiamo inviato tutta la documentazione al Ministero dell’Industria e del Commercio – spiega Britten ai media locali -. Ora stiamo solo aspettando un feedback”. Dopo il via libera del dicastero, l’associazione potrà avviare la propria attività di rappresentanza. “Siamo già impegnati per fronteggiare alcuni problemi tra cui il principale è il costo di produzione – riprende Britten -. La maggior parte della materia prima lavorata è infatti importata, quasi nulla è prodotto localmente e dobbiamo ricorrere all’acquisto in valuta estera“. Anche per questa ragione i vertici dell’associazione starebbero già trattando per sviluppare un deposito doganale con l’obiettivo di ridurre i costi di importazione del pellame dal Sudafrica e dagli altri Paesi vicini. La nascita di TAFLZ succede alla scomparsa della precedente associazione, la Leather and Allied Industries Federation of Zimbabwe (LAIFEZ), avvenuta ormai una decina di anni fa. Durante questo periodo TAFLZ ha già operato come raggruppamento di operatori ma senza il patrocinio ufficiale. (art)