Nel 2024 il colosso dell’e-commerce Amazon ha ritirato dal mercato 15 milioni di prodotti contraffatti. Come sottolinea Fashion United, il numero rappresenta più del doppio rispetto all’anno precedente. I sistemi di tutela di Amazon, quindi, funzionano. Ma l’aumento dei numeri mettono in evidenza due questioni rilevanti: il fenomeno della merce contraffatta non è debellato, anzi, e la piattaforma continua a non esserne immune. E questo potrebbe essere un punto debole per Amazon, che nella proposta moda continua il riposizionamento verso un target di prodotti più alto. Lusso compreso.
Controllo a monte
Per migliorare la ricerca dei prodotti contraffatti, Amazon è partita dai centri di distribuzione nei paesi in cui gli articoli vengono prodotti. Poi è passato al controllo degli annunci. Bloccando il 99 percento delle inserzioni di prodotti che sembravano sospetti, senza aspettare che il produttore di un marchio lo segnalasse. Segnalazioni che sono comunque diminuite del 35 percento dal 2020. Tra l’altro, il colosso dell’e-commerce continua ad affidarsi all’intelligenza artificiale che processa una quantità enorme di dati e informazioni per scovare i falsi.
Nessuno è immune
Tuttavia, nonostante il controllo sempre più capillare di Amazon, il numero di falsi intercettati mette in evidenza il tallone d’Achille della piattaforma. Che da sempre vorrebbe anche essere un punto di riferimento per la moda, soprattutto nel segmento luxury. La sua struttura però – un marketplace omnibus su cui si può vendere anche senza passare direttamente da Amazon – rischia di aumentare la presenza di prodotti fake. Nel 2018, per esempio, il brand tedesco Birkenstock aveva interrotto i rapporti commerciali con il rivenditore online per via delle ripetute vendite di prodotti contraffatti accanto a quelli originali. L’affinamento degli strumenti di controllo, quindi, a lungo andare potrebbe dare un vantaggio ad Amazon, ridando fiducia a quei marchi del lusso che chiedono garanzie per salvaguardare i prodotti.
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