Quella di Ornella Auzino (nella foto a destra) è una battaglia. Culturale, comunicativa, mediatica. E su base quotidiana. Perché la lotta contro il fake richiede uno sforzo immane, come enormi sono le dimensioni del mercato del falso e della filiera industriale che gli articoli contraffatti li produce e li distribuisce. Auzino è solo, si fa per dire, una pellettiera napoletana. Ma ha deciso di diventare influencer della legalità nel fashionsystem. Su La Conceria n. 6, che sul tema del contrasto al fake ha raccolto anche la testimonianza di Salvatore Ferragamo, ci spiega perché.
La lotta contro il fake
Auzino è titolare della pelletteria napoletana Le Mie Borse. Classe 1980, ha rilanciato l’attività di famiglia e, dicevamo, si è lanciata in un’impresa (fin qui) solitaria: diventare l’influencer della legalità. Il suo interlocutore ideale, però, non è l’addetto ai lavori. È il cittadino comune, il cliente della moda, quello che però il fashion system non lo conosce e più facilmente può cascare nelle lusinghe del falso. “Se c’è una gigantesca offerta di fake – sono le sue parole – è perché la domanda è enorme. Per questo ritengo che non basti un sistema repressivo che colpisce chi produce e vende articoli fake, ma bisogna intervenire sul pubblico. Tra la gente c’è l’idea che comprare capi contraffatti sia solo una piccola furberia”. Ma non è affatto così.
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