In Cina il mercato parallelo è una truffa: il 60% degli articoli di lusso venduti dai Daigou è falso

Oggi 15 marzo si celebra in tutto il mondo il World Consumer Rights Day, giorno in cui si ricordano i diritti base che ogni consumatore-acquirente deve veder rispettati. Anche in Cina si ricorda questa giornata, istituita nel 1983. Per l’occasione, Zhang Chen, capo esaminatore della China Resale Goods Trade Association (CRGTA), ha fatto sapere che il 60% degli articoli di lusso venduti a cittadini cinesi da agenti che effettuano acquisti all’estero risulta essere fake. Si tratta dei cosiddetti “daigou”, che svolgono questa l’attività come lavoro, di solito senza prestare troppa attenzione alla originalità del prodotto. Per capirci, non si tratta del parente o dell’amico che, in viaggio in Giappone, Corea del Sud, Europa o Stati Uniti rifornisce chi è rimasto in Cina di borse, scarpe e gioielli, bensì di professionisti che compiono viaggi all’estero appositamente per acquistare articoli, soprattutto di lusso, da rivendere in patria. Facendo questo, mettono in tasca una buona percentuale sul totale acquistato, inoltre possono spesso “limare” qualcosa approfittando del cambio variabile dello yuan contro euro, dollaro, yen o won. Per evitare queste vere e proprie truffe, Zhang suggerisce a chi intende acquistare articoli provenienti dall’estero di rivolgersi a venditori di fiducia, anche tramite l’e-commerce. (ap)

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