Nel giro di soli due giorni, 11 imprenditori, tra pellettieri toscani e calzaturieri pugliesi, sono stati denunciati per contraffazione. In Toscana la Guardia di Finanza ha individuato una filiera del falso del lusso ponendo sotto sequestro 147.000 pezzi per un valore commerciale di vari milioni di euro. Nei guai sette pellettieri artigiani, finiti agli arresti domiciliari al termine di 13 perquisizioni all’interno di 5 appartamenti, 4 laboratori di produzione, confezionamento e stoccaggio di prodotti di pelletteria di alto pregio (nella foto, tratta da iltirreno.it, una falsa Birkin Himalayan, venduta alla bellezza di 18.000 euro). L’inchiesta è denominata Himalayan ed è partita a seguito di un sequestro di merce falsa in spiaggia a Viareggio, dove un ambulante aveva con sé prodotti fake considerati “di pregiata fattura e imitati alla perfezione”. Da qui le indagini a ritroso per arrivare all’organizzazione che produceva e smerciava false borse di Hermès, Louis Vuitton, Chanel, Balenciaga, Gucci, Prada, Cavalli e Céline. Particolare molto significativo: la filiera del falso di lusso si chiudeva a Milano, all’interno di una sorta di showroom allestito in uno stabile situato nel cuore del Quadrilatero della Moda. In Puglia, invece, le Fiamme Gialle hanno fermato quattro imprenditori (tra Andria e Trani) che producevano calzature e materiali da imballaggio utilizzando illecitamente il marchio Coletta, prodotto in zona. Sono stati scoperti due laboratori dove venivano prodotte le calzature contraffatte, mentre un’ulteriore azienda predisponeva, con appositi cliché, veline e cartoncini per il rivestimento delle custodie e delle scatole. Sono stati sequestrati complessivamente oltre 400 paia di scarpe, circa 800 scatole, materiale vario per il completamento delle confezioni, unitamente a 4 cliché del marchio. (mv)
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