È il web (sempre di più) il regno del falso più indiscriminato. Il 56% dei sequestri doganali in Unione Europea proviene dalle vendite digitali. E, in questa vera e propria guerra, gli accessori moda contraffatti sono i prodotti che, più di altri, sono oggetto di queste operazioni.
Falsi di moda
In Europa un terzo dei prodotti sequestrati (online e non) è rappresentato dalla calzatura. L’abbigliamento arriva al 17,3%, gli articoli di pelletteria coprono una quota dell’8,7%. E la provenienza è prevalentemente cinese (75,9%), come spiega il report Misuse of E-Commerce for Trade in Counterfeits (lo potete scaricare cliccando qui). Lo firmano EUIPO (European Union Intellectual Property Office) e OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico).
Il web è il regno del falso
Durante la pandemia il web è diventato il canale più utilizzato da malviventi e contraffattori. Le forze dell’ordine informatiche hanno segnalato volumi crescenti di vari crimini elettronici, compresa la dilagante vendita di prodotti falsi. Una diffusione esponenziale dovuta non solo all’esistenza di piattaforme specializzate nella vendita dei fake. Ma, anche, dalla capacità di molti operatori del falso di infiltrarsi nei portali ufficiali, piazzando contraffatti. Chi compra? Come sempre, da un lato ci sono gli sprovveduti che pensano di fare l’affare della vita. Dall’altro, invece, chi cerca e acquista falsi consapevolmente.
Il 14% del totale
Secondo il report EUIPO/OCSE, nel 2020 le vendite online nel mondo sono aumentate di oltre il 20% rispetto al 2019. Lo studio rivela, inoltre, che il valore dei sequestri di prodotti taroccati venduti online rappresenta il 14% del valore complessivo. (mv)
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