Un contenzioso aperto nel 2010 da Kering per tre dei suoi brand (Gucci, YSL e Bottega Veneta) in una corte di Manhattan, ha vissuto un’altra tappa. La vertenza riguarda la vendita di prodotti falsi, per i quali Kering chiede una compensazione di 12 milioni di dollari. Nell’agosto del 2011 il giudice richiese alla Bank of China di aprire i libri contabili e, ricevuto il diniego, ha poi emesso una multa giornaliera. JPMorganChase aveva consentito a Gucci di rintracciare 530.000 dollari trasferiti in Cina da un’azienda statunitense tramite Bank of China. Quest’ultima congelò transazioni per 890.000 dollari, ma si rifiutò di fornire informazioni nel rispetto delle leggi cinesi sulla privacy. Il 2 dicembre, Xu Chen, amministratore delegato della filiale statunitense della Bank of China, ha riferito alla corte che il contenzioso ha implicazioni molto ampie, e potrebbe scoraggiare investitori cinesi a muoversi verso gli USA. La banca ha inoltre presentato appello all’ingiunzione di pagamento di 50.000 dollari al giorno per non fornire il dettaglio delle transazioni finanziarie che riguardano il caso. (pt)
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