Un manuale per riconoscere le Ugg originali e smascherare quelle false. La stagione natalizia si avvicina e il gruppo britannico Deckers Brands, proprietario del marchio di stivaletti, si organizza affinché i soldi dei suoi clienti non finiscano nelle casse delle imprese della contraffazione. A disposizione del pubblico, allora, è stata rilasciata una guida per mettersi al riparo dalle cattive sorprese, soprattutto online. “Il 50% delle ricerche si fanno online e il mercato del falso ne approfitta”, ha commentato Lisa Bereda, manager di Deckers Brands. Qualche esempio delle dritte elargite? Occhio ai prezzi troppo bassi: più che un affare, nascondono un pacco. Oppure attenzione agli errori di battitura: possono svelare pagine o materiale pubblicitario non riconducibili ad Ugg. Infine rimanere vigili sui siti in cui si approda navigando sul web: indirizzi anomali sono segnale di possibili acquisti incauti. La guerra al mercato dei falsi, oltre che contenuti legali ed economici, ne ha anche di ambientalisti. Secondo l’organizzazione Humane Society International ogni anno in Cina sono uccisi circa 10 milioni di cani (specie cani procioni), la cui pelle è destinata a essere spacciata per ovicaprina australiana. (rp)
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