In Italia, la commercializzazione di prodotti contraffatti determina perdite pari al 7,9% ai settori della moda e del design. A sancirlo è una ricerca condotta da EUIPO, l’agenzia dell’Unione europea con sede in Spagna che gestisce la registrazione di marchi e design. Secondo lo studio, i danni causati dai fake hanno un costo complessivo di circa 8,6 miliardi di euro ogni anno, un equivalente di 142 euro per ogni abitante. I settori più colpiti, insieme a moda e design, sono farmaci e “food”, mentre, per quanto riguarda i singoli prodotti, i più taroccati sono calzature, abbigliamento, accessori, borse e valigie. Poi: articoli sportivi, cosmetici, vini, alcolici, orologi e gioielli. La vendita diretta e indiretta di prodotti contraffatti ha un peso specifico notevole anche sul mercato del lavoro: l’agenzia europea certifica che, solo nel nostro Paese, si perdono ogni anno 52.700 posti di lavoro. Gli interventi delle forze dell’ordine sono quasi quotidiani: meno di una settimana fa un 72enne campano, incensurato, è stato arrestato per contraffazione e uso di marchi falsi. I carabinieri hanno scoperto che l’uomo aveva adibito il seminterrato di casa a laboratorio abusivo per la contraffazione di calzature e abbigliamento di griffe internazionali. Pochi giorni prima, a fine maggio, i militari del nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 18 soggetti – 14 italiani e 4 stranieri – accusati di reati associativi finalizzati alla produzione e alla commercializzazione di prodotti contraffatti. Secondo le indagini delle Fiamme Gialle, avrebbero costituito un mercato del falso attraverso cui venivano venduti in tutto il Paese false borse Prada, Chanel, Hermès, Dior e calzature Hogan.
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