La spiegazione è nei numeri. Vestiaire Collective, portale francese dell’e-luxury di seconda mano, ha in vetrina (digitale) circa 700.000 pezzi di moda. Il turnover è molto rapido: ogni giorno entrano nel circuito 6.000 capi nuovi, di cui il 40% è destinato a trovare un acquirente nella prima settimana. La circostanza che si tratta di second hand market non deve trarre in inganno, non è un business cheap: nella storia del portale (inaugurato nel 2010) c’è anche l’assegnazione di una Birkin Himalaya a 80.000 euro. La sicurezza del cliente, allora, è al centro dell’attenzione di Vestiaire Collective. Che, come racconta il Corriere della Sera, nell’ufficio qualità ha un team apposito anti-frode capace di vagliare “con metodo scientifico” l’originalità di almeno 200 pezzi al giorno, tenendo il circuito al riparo dai falsi. È la garanzia verso il consumatore, allora, che consente al portale di godere di ottima reputazione. E che gli ha consentito, qui torniamo ai numeri, di chiudere anno dopo anno bilanci sempre in doppia cifra, arrivando ai 140 milioni di ricavi del 2017.
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