Secondo il nuovo rapporto di McKinsey & Company intitolato “Come i giovani consumatori cinesi stanno rimodellando il lusso globale” la Cina rappresenterà nel 2025 circa il 40% della spesa globale per il lusso e determinerà il 65% della crescita di questo mercato. In soldoni significa che i consumatori cinesi (sia in patria che all’estero) spenderanno circa 180 miliardi di dollari in beni high end entro il 2025, rispetto a 115 miliardi del 2018.
Nonostante l’attuale incertezza economica, dunque, McKinsey è fiduciosa sul ruolo chiave che Pechino continuerà a svolgere nel mercato globale del lusso in futuro. Le famiglie in crescita della classe medio-alta rappresentano la spina dorsale della crescita poiché 350 milioni di persone in Cina guadagneranno tra 2.600 e 3.900 dollari al mese per nucleo familiare entro il 2025.
“Si vedono marchi forti diventare più forti e marchi non troppo forti che si indeboliscono” ha dichiarato Daniel Zipser, Senior Partner di McKinsey, e uno degli autori del report, alla testata Jing Daily. “Ma penso che ci sia un’opportunità anche per i marchi che oggi non sono così grandi e forti. Il motivo è che i consumatori di lusso cinesi sono molto diversi e per le giovani generazioni i marchi sono importanti, ma non tanto quanto lo erano per le generazioni più anziane”. A rafforzare questo concetto, molto importante per i brand italiani, è che i consumatori cinesi più giovani stanno diventando sempre più consapevoli, apprezzano l’artigianato, valutano il design, i materiali e il processo di produzione. Punto fermo rimangono le giuste strategie. A questo proposito McKinsey cita l’esempio di Chanel che, in Cina, ha promosso la sua borsa Gabrielle ingaggiando l’attrice Yang Mi e collaborando con Mr.Bags per condividere “il suo messaggio” con un target mirato. (mv)
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