L’avvocatessa Ilaria Ramoni e il dottore commercialista Marco Mistò. Sono loro i due amministratori giudiziari che hanno rimesso Alviero Martini in carreggiata. Sono loro che dal 17 gennaio 2024 hanno assunto, su richiesta del Tribunale di Milano, il ruolo di amministratori giudiziari del brand di accessori che per primo è finito (pur non vedendo contestata alcuna responsabilità penale) nei rivoli dell’inchiesta sul caporalato nella manifattura moda lombarda. Ora che Alviero Martini è uscita dall’amministrazione controllata, abbiamo intervistato i due amministratori per il numero di novembre del mensile La Conceria: “Serve un salto culturale”.
Alviero Martini in carreggiata
L’ultimo numero del nostro mensile ospita un ricco e articolato approfondimento sul made in Italy alla luce della più grave crisi della storia recente e della Tangentopoli della Moda. Ecco, a proposito di caporalato, abbiamo chiesto: quanto è diffuso il fenomeno nella filiera? “Decisamente diffuso: in questo settore, diffusissimo – è la risposta –. Soprattutto, più si allunga la filiera e più si va verso il basso, e su specifiche lavorazioni come le orlature, lo sfruttamento lavorativo è un alert sempre acceso”.
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