Dopo la chiusura di circa 20 pozzi in uso alle concerie, a Solofra si è tenuto ieri un tavolo di confronto tra l’amministrazione comunale, le parti sociali e gli imprenditori in vista del summit di questa mattina a Palazzo Ducale col Prefetto di Avellino. L’emergenza riguarda la presenza di TCE nell’acqua e ha portato i conciatori a chiedere l’intervento del referente governativo per la creazione di un’unica cabina di regia che potesse guidare Enti e associazioni al superamento dell’emergenza che sta provocando non pochi danni a tutto il comparto. E, come ribadito in una nota del Codeso (Consorzio Solofra Depurazioni), il problema era stato identificato nell’ordinanza di chiusura dei pozzi voluta dal sindaco Michele Vignola. Ieri però due associati Codeso (nella foto), Michele e Gaetano De Maio, hanno preso le distanze dalle dichiarazioni sostenendo che “l’attuale situazione di contaminazione storica della falda non è riconducibile all’attività conciaria degli ultimi anni, e tanto meno a tutte quelle aziende che con grandi sacrifici stanno affrontando la difficile situazione economica e che è interesse di tutti, evitando ogni ingerenza esterna, mantenere in sede locale la gestione di quelle risorse idriche che tanto hanno contribuito allo sviluppo del nostro polo industriale”. (mc)
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