Era “uno dei pochi professionisti rimasti nel mondo della moda”, dice Giorgio Armani. Maria Grazia Chiuri (Dior) lo ricorda così: “Era una persona empatica, generosa. Viveva e sperimentava la moda come un territorio di condivisione e inclusione”. Sono solo due delle tantissime reazioni del mondo della moda alla notizia della morte dovuta a Covid dello stilista Alber Elbaz, 59 anni, avvenuta a Parigi sabato scorso (24 aprile 2021).
Addio a Alber Elbaz
Nato in Marocco, a Casablanca, nel 1961 e cresciuto in Israele, Elbaz era noto per aver guidato e rilanciato Lanvin. Dopo una lunga pausa, aveva da poco intrapreso una nuova avventura, lanciando AZ Factory insieme a Richemont. Successivamente all’esordio in Guy Laroche, la ribalta in Yves Saint Laurent e un passaggio da Krizia, Elbaz approda nel 2001 da Lanvin che rilancia e dal quale si separa in modo burrascoso nel 2015. Da quel momento si dedica ad alcuni progetti speciali. Per esempio, la capsule collection Happy Moments con Tod’s. Lo scorso gennaio, infine, arriva l’esordio di AZ Factory, progetto costruito e lanciato insieme al gruppo svizzero Richemont.
La moda lo ricorda così*
“Quando ho mosso i miei primi passi come direttore creativo – dice Pierpaolo Piccioli di Valentino – mi ha accolto come nessun altro. Mi mancherà, ma troverò sollievo ammirando l’eredità del suo lavoro che ricorderà a tutti noi quanto fosse grande il suo talento.La sua visione della bellezza, il suo approccio umano alla moda rimarranno sempre impareggiabili”. “L’ho sempre ammirato per la sua gentilezza – commenta Marc Jacobs, la visionarietà, la creatività e lo straordinario talento”. Per Domenico Dolce e Stefano Gabbana, “Alber Elbaz è stato un incredibile creativo, un uomo geniale e dotato di una sensibilità unica e speciale”. Ralph Toledano, presidente della Federation de la Haute Couture et de la Mode, sottolinea come Elbaz “sentisse le cose meglio di chiunque altro e si era preso il tempo e la distanza per riscrivere la sua moda tra know-how e innovazione”. Infine, Bruno Sialelli, direttore creativo di Lanvin ricorda che “il suo heritage, la sua generosità e il suo amore continueranno ad esistere attraverso la maison Lanvin”.
Le parole di Richemont
“Ho perso non solo un collega, ma un caro amico – dice Johann Rupert (presidente di Richemont) a WWD -. Sono sempre stato catturato dalla sua intelligenza, sensibilità, generosità e creatività sfrenata. Era un uomo di eccezionale calore e talento. La sua visione singolare, il senso della bellezza e l’empatia lasciano un segno indelebile. È stato un grande privilegio vedere Alber durante il suo ultimo sforzo creativo. Il suo approccio inclusivo alla moda ha fatto sentire le donne belle e a proprio agio, fondendo artigianato tradizionale con tecnologia e progetti altamente innovativi che hanno cercato di ridefinire il settore”. (mv)
(* dichiarazioni tratte da mffashion.com e footwearnews.com)
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