Il danno è notevole. Si parla di 400 borse griffate del valore di circa 800-1.300 euro ciascuna, per una refurtiva di circa 400.000 euro. I ladri hanno svaligiato pelletteria Ares di Cavriglia, in provincia di Arezzo, nella notte tra il 9 e il 10 marzo. Un colpo da professionisti che ha lasciato sbigottiti i proprietari dell’azienda. “Siamo abbattuti – afferma Raffaele Rimetti, uno dei soci, a La Nazione –, perché mai fino a oggi avevamo subito furti. Il periodo, di per sé, non è dei migliori e ben capirete la nostra preoccupazione. Non vorremmo poi che i grandi marchi con cui lavoriamo pensino in futuro di interrompere o di ridurre le commissioni. Ma più che adottare tutte le misure di vigilanza possibile non possiamo fare altro”. L’incursione da parte dei malviventi non ha però fermato la produzione: gli 80 dipendenti di pelletteria Ares sono comunque andati avanti nella loro routine lavorativa.
Poteva andare peggio
Da quanto ricostruito attraverso la testimonianza di Rimetti, l’allarme dell’azienda è suonato alle 3:40. Ad avvertire i Carabinieri è stato l’autista di un autobus di linea che ha trovato la strada sbarrata da due furgoni. Malgrado l’abbiano lasciato passare, l’autista ha capito che stava accadendo qualcosa di strano. Senza la sua segnalazione, che ha accelerato la fuga dei malviventi, l’ammontare del furto poteva essere più ingente. “Questa circostanza ha probabilmente impedito di avere un danno ben più importante e i ladri si sono dati alla fuga attraverso una strada secondaria”, racconta l’imprenditore.
Un colpo studiato a tavolino
“Sicuramente è stata un’azione studiata a tavolino – commenta il pellettiere -. Si parla di professionisti, altrimenti non avrebbero potuto compiere tutto ciò”. Nel mirino dei ladri c’erano di certo gli accessori confezionati dall’azienda. “Produciamo esclusivamente borse, che arrivano sul mercato ad un prezzo che oscilla tra gli 800 e 1.300 euro. Pur non avendo una stima esatta, resta sempre un grosso danno per quanto ci riguarda, anche perché i ladri hanno divelto il cancello di entrata oltre a fare altri danni valutabili in qualche decina di migliaia di euro”. (mvg)
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