L’incendio al Valentino Shoes Lab a Levane ha avuto origine colposa. Lo hanno stabilito i vigili del Fuoco dopo aver raccolto una serie di elementi tra le macerie della fabbrica. L’ipotesi è ora nella relazione che gli stessi vigili hanno depositato nelle scorse ore presso la Procura della Repubblica di Arezzo. Secondo le indagini le fiamme sarebbero partite da alcuni residui di produzione e poi avrebbero avvolto, un po’ alla volta, diversi locali dello stabilimento causando danni per circa 8 milioni di euro.
L’incendio al Valentino Shoes Lab
Come riporta corrierediarezzo.corr.it, il sostituto procuratore di Arezzo, Marco Dioni, ha ricevuto nelle scorse ore la relazione dei vigili del Fuoco. Le indagini dei pompieri hanno stabilito che il rogo scoppiato la notte tra il primo e il 2 aprile al Valentino Shoes Lab di Levane ha avuto origine colposa. Le fiamme sarebbero partite dalle polveri di lavorazione contenenti metalli che si trovavano all’interno di un locale. Proprio questo, sempre stando a quanto riporterebbe la relazione, sarebbe stato il primo ambiente ad essere avvolto e distrutto dal fuoco.
I dubbi
Il sostituto procuratore Dioni aveva escluso fin da subito l’innesco volontario. Le indagini, condotte anche sulla base degli elementi che avevano raccolto i vigili del fuoco, hanno confermato tale ipotesi. Dubbi che invece persisterebbero per l’azienda galvanica Lem, che sorge accanto a Valentino, distrutta la settimana successiva da un altro incendio. In questo caso la porta della ditta sarebbe infatti stata forzata. (art)
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