Argentina, il veto all’export di pelli grezze costa tra i 100 e i 350 milioni di dollari l’anno

Una cifra che oscilla tra i 100 e i 350 milioni di dollari in fumo per i vincoli al commercio e i limiti alle esportazioni che impediscono a macelli e raccoglitori di vendere la materia prima conciaria sul libero mercato. Pelli di vacca e toro, di converso, vendute sul mercato domestico a un prezzo calmierato di almeno il 20%. La Mesa de las Carnes, sigla confederale argentina che riunisce le associazioni della carne e del macello, torna ad alzare la voce contro Casa Rosada e concia nazionale. Già a novembre la filiera della carne argentina si era lamentata per i due milioni di pelli sprecate ogni anno per i limiti all’export. Quelle pelli hanno un valore che, con l’attuale quadro normativo, non viene sfruttato. La Mesa de las Carnes chiede al liberista Macri (il cui esecutivo, scrive La Naciòn, avrebbe addirittura indebolito le precedenti riforme del governo Menem) dalle parole passi ai fatti.

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