Quella del Bangladesh è l’industria calzaturiera che ha conosciuto il maggiore aumento dei costi produttivi giugno 2013 e giugno 2014. Il costo del lavoro è aumentato del 61,4% (da 0,44 centesimi di dollaro a 0,71). La classifica è stata compilata dall’ufficio studi dell’Associazione cinese dell’area pelle (Clia) che ha anche indicato il mutamento del rapporto di cambio tra la valuta locale e il dollaro, che nel caso di Dacca è -2.2% (ovvero dollaro più forte del 2.2%). Nella classifica Clia, seguono Cambogia (costo orario del salario: +41%), Vietnam (+26%), India (+13,3%), Etiopia (+12,5%) e Cina (+10%), mentre in calo sono Indonesia (-9,4%) e Giappone (-21%). L’Italia accusa un aumento del 2,3% (da 18,26 dollari all’ora a 18,68) con il dollaro che si è rafforzato sull’euro del 3% (da 1,32 a 1,36). (pt)
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