Dietro il risultato di bilancio 2013 del principale dettagliante cinese di calzatura, Belle International, c’è il graduale abbandono della manifattura delle regioni costiere cinesi: “Il trasferimento avvenuto qualche anno fa ci ha aiutati a fronteggiare la carenza di manodopera, ma anche a migliorare la stabilità delle diverse componenti della manifattura” ha rivelato l’amministratore delegato, Sheng Baijiao. Quest’ultimo ha confermato che Belle dispone ancora di fabbriche a Shenzhen, Dongguan (Guangdong) e Jianhu (Jiangsu), ma sta incrementando la produzione a Zigui (provincia di Hubei) e Suzhou (Anhui). Questi ultimi appartengono a poli meno evoluti nella scala delle aree industriali che sostengono il prodotto interno lordo: il primo infatti è 9° mentre il secondo 14°, e rispettivamente contribuiscono al Pil per il 60% e il 70% in meno della sola Guangdong, in cima alla classifica della produttività delle 19 province industrializzate. (pt)
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