Bene pelletteria e calzatura toscana, male la concia

Sono numeri molto positivi quelli di pelletteria e calzatura in Toscana emersi dal monitor dei distretti della Toscana presentato dal servizio studi e ricerche di Intesa San Paolo per Banca Cr Firenze, con una crescita complessiva del 3,2% delle esportazioni nel 2014. In particolare, pelletteria e calzature fiorentine sono leader con una crescita del 12%, ma bene hanno fatto anche i due stessi comparti di Arezzo (+16,8%), le calzature di Lamporecchio (+7,6%) e di Lucca (+0,2%). Male, invece, concia e calzature di Santa Croce sull’Arno con un -6,8% su cui pesa essenzialmente il calo drastico dei produttori di scarpe. Secondo Nacci, presidente del Consorzio calzaturieri pisani, “i numeri rispecchiano la situazione, visto che le firme hanno frenato gli ordini da settembre e che il mercato italiano è praticamente morto”. Per Franco Donati, presidente di Assoconciatori di Santa Croce sull’Arno, “il primo trimestre 2015 è negativo, ma stanno aumentando le campionature e questo è un segnale positivo”. Per Michele Matteoli, suo collega del Consorzio Conciatori di Ponte a Egola, “l’euro debole sta avendo gli effetti sperati, anche se il livello degli ordinativi è ancora da verificare”. E saranno proprio i cambi sui mercati valutari a essere decisivi nel 2015, secondo Intesa San Paolo, con particolari risvolti positivi per vari settori, tra cui pelletteria e calzature di Arezzo e l’arredamento di Poggibonsi. (aq)

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