CICB, l’associazione brasiliana della concia, prende le distanze dalla posizione espressa da Péricles Salazar, presidente Abrafrigo (sigla che raccoglie i macellatori del Paese), e ribadisce il proprio favore al dazio del 9% imposto sull’export di wet blu brasiliano. Nei giorni scorsi abbiamo erroneamente scritto di come José Fernando Bello, numero uno di CICB, nel 2015 si fosse detto, in un’intervista, a favore dell’eliminazione dell’imposta. Abbiamo, e qui sta il nostro errore, trascurato che lo stesso Bello ha poi rettificato la propria posizione: si è dichiarato interessato alla revisione del funzionamento del dazio, ma non alla sua abolizione. “Ricordiamo che l’obiettivo della pelle Brasiliana è sempre esportate valore aggiunto – recita ora una nota CICB –. La nostra posizione è la stessa di ABIEC, associazione della carne che rappresenta il 70% della produzione nazionale. Abrafrigo è molto meno rappresentativa. Fare a meno del dazio è una sua posizione, espressione di una piccola minoranza”. Ancora a proposito delle dichiarazioni di Salazar, che auspica (tramite l’abolizione del dazio sull’export) il miglioramento qualitativo delle pelli, CICB scrive: “Ciò che ci aspettiamo dall’industria della carne è l’impegno condiviso per il miglioramento della qualità delle pelli grezze in Brasile. Porterebbe benefici a tutti”.
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