Buoni e cattivi: in UK Vue sceglie la pelle per i suoi cinema, in Israele una neoeletta la vuole bandire dal Parlamento

C’è chi (fortissimamente) le vuole. E chi, per le solite ragioni pseudoetiche, le rifiuta. Il dilemma (se così possiamo definirlo) si riassume così: poltrone in pelle sì o poltrone in pelle no? Scelte diametralmente opposte che chiamano in causa il colosso britannico delle sale cinematografiche Vue, proprietario anche della catena The Space, e la deputata israeliana Miki Haimovich. Vediamo perché.
La scelta inglese (che ci piace)
Pochi giorni fa, Vue ha inaugurato le nuove poltrone Vip in pelle (nella foto) in ognuna delle 7 sale cinematografiche che possiede a Salford, nei pressi di Manchester, inserite nel contesto del grande mall Lowry. Le nuove sedute sono dotate di sistema reclinabile e di un tavolino in legno sul quale poter poggiare popcorn e bibite per consentire ai clienti di godersi il film in totale relax. Per Vue non si tratta di una novità: le stesse poltrone in pelle reclinabili erano già state installate nelle sue sale cinematografiche a Bolton, presso il Middlebrook Retail & Leisure Park. “Siediti e rilassati mentre la poltrona in pelle prende forma intorno a te” è l’invito di Vue.
La possibile scelta israeliana (che non ci piace)
Della stessa esperienza rischiano di non poter più godere i membri del Parlamento israeliano. Non si sono ancora formalmente insediati – giureranno oggi – ma la neoeletta Miki Haimovich ha già chiesto che la poltroncina che andrà a occupare non sia rivestita in pelle. Questo perché l’ex conduttrice televisiva, candidatasi con l’Israel Resilience Party, è vegana e in una lettera inviata al presidente della Camera Yuli Edelstein ha addotto obiezioni morali sostenendo, come riporta timeofisrael.com, che “il pensiero di passare ore su una sedia del genere è insopportabile“. Qualora il Parlamento non avesse a disposizione un budget tale per la modifica, ha aggiunto Haimovich, i soldi li metterà a disposizione lei stessa. Tuttavia, se il denaro ci fosse, secondo la neoeletta, si potrebbe pensare di cambiare le poltroncine dell’intera Aula: “In questo modo la Knesset darebbe un esempio – scrive Haimovich nella lettera riportata dal quotidiano israeliano – per prevenire lo sfruttamento e la sofferenza degli animali”. Una richiesta simile era stata avanzata nella scorsa legislatura dei parlamentari Yael Cohen Paran e Sharren Haskel ma venne respinta.

Immagine tratta dall’account Facebook Manchester Family

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