Capasa (CNMI): “Senza misure immediate, rischiamo di chiudere”

Capasa (CNMI): “Senza misure immediate, rischiamo di chiudere”

Il passaggio delle consegne tra vecchio e nuovo Esecutivo è in corso. Per questo Carlo Capasa, presidente di Camera Nazionale della Moda Italiana, detta subito le priorità. Al settore servono “misure immediate e concrete”, che tengano conto delle necessità industriali e di quelle dei lavoratori. La posta in palio è alta. Tra caro bollette e aumento dei costi operativi, il rischio è che molte aziende chiudano: per un periodo limitato, o per sempre.

Misure immediate

“Siamo un’industria energivora – spiega Capasa (nella foto, d’archivio) al Corriere della Sera –. Le bollette sono aumentate fino a 10 volte”. Il problema non è solo il gas. “Se parliamo di materie prime nella moda (tessuti e pellami), ciò che incideva una volta per il 10%, un mese fa è arrivato a pesare il 30% fino ad arrivare adesso probabilmente al 50%”. Le risposte devono essere tempestive, dicevamo, perché la posta in palio è alta. “Non è solo un problema a medio termine, è anche immediato – continua Capasa –, perché va a riflettersi negativamente sui costi attuali della produzione della nostra industria. Come? Incidendo pesantemente sul conto economico 2022. Con i bilanci in passivo molte aziende potrebbero non essere in grado di reggere il duro colpo”. La sfida è esiziale: “Serve una misura straordinaria, importante e decisa del governo per mettere al riparo le aziende dal bloccare la produzione o addirittura la chiusura”.

 

 

La proposta

Il pacchetto di proposte di CNMI prevede la detassazione dei bonus per i lavoratori, così come l’aumento delle quote del welfare aziendale da supportare con agevolazioni statali. Non solo: anche il taglio del cuneo fiscale e l’individuazione di risorse del PNRR per favorire la transizione energetica. Capasa, soprattutto, auspica che il nuovo governo operi in continuità metodologica con il precedente. “Ci auguriamo che il passaggio – conclude – avvenga in continuità rispetto a quanto fatto dall’ultimo esecutivo, soprattutto per quanto riguarda i rapporti con l’Europa”.

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