Il Retail Apocalypse non sembra preoccupare la Cina, dove si continua a investire nei department store. Lo fa il gruppo italiano RDM, che ha aperto un nuovo outlet Florentia Village nel distretto di Jindu (provincia del Sichuan). Superficie di 35.000 metri quadri, 120 brand ospitati (Furla, Calvin Klein e Nike, tra gli altri), per RDM è il sesto centro commerciale (dopo quelli di Hong Kong, Tianjin, Shanghai, Foshan e Wuhan) nella Repubblica Popolare. In attesa del settimo in località Chongqing (inaugurazione prevista per il 2019), dai piani alti della holding italiana fanno sapere che dall’anno prossimo il gruppo (oltre 850 milioni di euro di fatturato in Cina) integrerà il business con una piattaforma e-commerce. Se ci danno dentro gli imprenditori stranieri, figurarsi i cinesi. Wang Jianlin, fondatore e presidente del gruppo Wanda (interessi diversificati, 233 centri commerciali nel portafogli attività), ha annunciato il piano industriale per il prossimo decennio. Obiettivo? Aprire nella Repubblica Popolare 1.000 nuovi department store (in sinergia con altri gruppi industriali) da rendere attraenti unendo l’offerta commerciale all’intrattenimento di parchi tematici. Non è rimasto con le mani in mano il gruppo cinese Sasseur, che di recente ha inaugurato a Guiyang (capoluogo della provincia meridionale del Guizhou) il suo nono outlet: oltre 400 i marchi, insieme a cinema e ristoranti. (ap/rp)
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